Ago 242011
 

Gli istogrammi sono uno strumento disponibile in quasi tutte le fotocamere digitali; tramite il display, spesso non è possibile rendersi conto di  eventuali errori di esposizione, utilizzando gli istogrammi è possibile vedere immediatamente se la fotografia è esposta correttamente oppure no, e capire dove abbiamo sbagliato e correggere l’esposizione.

Cos’è l’istogramma

L’istogramma è un grafico che rappresenta la quantità di pixel di una certa tonalità presenti nella fotografia: sull’asse orizzontale è indicata la tonalità: toni scuri (ombre) a sinistra e toni chiari (alte luci) a destra; sull’asse verticale è rappresentata la quantità di pixel di un dato tono, più alto è il grafico, maggiore è la quantità di pixel presenti.
Fotografie il cui istogramma tende a sinistra saranno tendenzialmente scure, mentre quelli in cui il grafico tende a destra saranno chiare.

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Ago 212011
 

Nella seconda parte di questo corso di fotografia per principianti, abbiamo introdotto il concetto di esposizione, ora vederemo una tecnica che ci può venire incontro quando ci troviamo di fronte a situazioni di illuminazione particolarmente complesse.

L’Auto Exposure Bracketing (AEB) è una funzione disponibile in pressochè tutte le reflex, ma anche in molte fotocamere compatte; essa permette di effettuare più scatti (da 3 a 9 a seconda del modello di fotocamera) variando automaticamente l’esposizione; ne abbiamo già accennato parlando di HDR.

Ovviamente ciò è fattibile anche senza automatismi, ovvero variando manualmente il diaframma o i tempi dell’otturatore o ancora utilizzando la funzione di  compensazione dell’esposizione presente in molte fotocamere; l’AEB vi viene incontro in tutte quelle situazioni in cui non avete tempo di effettuare tali modifiche.

Impostazione del bracketing sulla Nikon D5000

Quando si utilizza l’AEB, la fotocamera effettuerà tanti scatti quanti sono stati selezionati nelle impostazioni, uno scatto sarà esposto correttamente, uno sottoesposto ed uno sovraesposto: se impostate l’AEB per 3 scatti con intervallo di 1 stop avrete 3 fotografie differenti: la prima sottoesposta di uno stop, la seconda espo
sta correttamente (sulla base della lettura esposimetrica effettuata) e la terza sovraesposta di uno stop.
La maggior parte delle fotocamere permette l’AEB con variazioni di 1/3, 1/2 e 1 stop, ma vi sono anche modelli che consentono variazioni maggiori.
Utilizzando lo scatto singolo sarà necessario premere il pulsante tre volte, mentre se utilizzate lo scatto continuo, tenendo premuto il pulsante di scatto otterrete l’intera sequenza. Continue reading »

Feb 142011
 

Nella prima parte di questo breve corso di fotografia per principianti, abbiamo spiegato i concetti di dimensione e qualità dell’immagine parlando dei vari formati, della risoluzione e introducendo il concetto di bilanciamento del bianco.

In questa seconda parte parleremo di esposizione spiegando cosa sono i tempi di posa, il diaframma e i metodi di esposizione, e dei modi di scatto, illustrando semplicemente come “controllare” la vostra fotocamera. Introdurremo anche il concetto di profondità di campo.

Introduzione all’esposizione

Semplificando al massimo, si ha una corretta esposizione quando le zone più chiare di una fotografia (dette “alte luci”) non sono “bruciate”, ovvero non risultano essere macchie bianche senza sfumature di colore, contemporaneamente le zone scure non devono essere nere e prive di dettagli (a meno che quest’ultimo non sia un effetto voluto ad esempio le silouette).
Una foto sovraesposta è troppo “chiara” ed una sottoesposta è troppo “scura”, con i software di fotoritocco è possibile a volte recuperare foto sottoesposte, mentre risulta spesso impossibile migliorare foto sovraesposte.
Ovviamente “corretta esposizione” è una definizione tecnica che vale come regola generale, ma l’uso creativo della fotografia va ben oltre questo concetto: molti artisti hanno fatto dei “giochi” di esposizione la loro caratteristica (però bisogna saperlo fare bene!!)

Cosa determina l’esposizione

L’esposizione è data dalla combinazione di tre diversi fattori, il tempo di posa, l’apertura del diaframma e la sensibilità ISO.
Il tempo di posa (o velocità dell’otturatore) determina la quantità di luce che raggiunge il sensore, si esprime in secondi o frazioni di secondo; il diaframma invece regola l’intensità della luce, si esprime con “f” seguito da un numero che va generalmente da 1 a 32; più piccolo è il numero, maggiore è l’apertura del diaframma e di conseguenza l’intensità della luce che raggiunge il sensore.
La sensibilità ISO indica la sensibilità del sensore, più basso è il numero ISO e minore è la capacità di registrare immagini in ambienti poco luminosi, aumentando la sensibilità però aumenta il cosiddetto “rumore” (semplificando, aumentando la sensibilità ISO peggiora la qualità dell’immagine). Continue reading »

Gen 222011
 

Cos’è la fotografia HDR:

La tecnica HDR (High Dinamic Range) è utilizzata per realizzare immagini con valori di illuminazione molto più alti o più bassi rispetto allo spazio colore normalmente utilizzato nella fotografia digitale. La fotografia HDR si ottiene effettuando più scatti dello stesso soggetto con diverse esposizioni e combinandoli in un’unica immagine, è una manipolazione che consente di realizzare immagini spettacolari, a volte molto simili a quanto percepito dall’occhio umano, a volte vere e proprie rappresentazioni che possono essere definite quasi pittoriche. Principalmente viene utilizzata per fotografare paesaggi o cityscapes.

Cosa serve per realizzare immagini HDR:

  1. una fotocamera DSRL o una compatta avanzata
  2. un treppiede
  3. un cavo di scatto remoto o un telecomando (facoltativi)
  4. uno specifico software per l’elaborazione delle immagini

La scelta dell’obiettivo

Come per la fotografia di paesaggi, solitamente per l’HDR si prediligono ottiche grandangolari anche a causa della notevole profondità di campo tipica di tali obiettivi; questa però non è una scelta obbligata, diverse possibilità creative possono essere sperimentate anche utilizzando teleobiettivi. Continue reading »

Ago 062010
 

Come abbiamo visto in un precedente articolo, con Camera Raw è possibile usare il filtri graduati per correggere le aree di una fotografia con un’esposizione errata, questo non è l’unico metodo: è possibile anche utilizzare i livelli di Photoshop per ottenere risultati simili, specialmente se la vostra macchina fotografica non ha il formato raw.

Prima e dopo

Iniziamo creando un livello di copia della nostra fotografia, e lavoriamo Duplichiamo il livellosul nuovo livello creato (deve essere il livello più in alto) .
Dal menu “Immagine” -> “Regolazioni” -> “Esposizione” spostiamo lo slider “Regolazione gamma” verso destra fino ad ottenere i toni del cielo che desideriamo, in questo caso ho impostato un valore di 0,25 ottenendo un immagine in cui l’albero, il prato e le montagne sono quasi completamente neri, ma il cielo e le nuvole appaiono ben contrastati.

maschera di livelloNel nostro livello modificato, creiamo ora una “maschera di livello” e con lo “strumento sfumatura”  Andiamo a tracciare una linea che parte dall’alto della nostra foto, verso il basso fino a poco sotto l’inizio dell’area nera, in questo modo andremo a creare un livello che sfuma dal’alto verso verso il basso, consentendoci di avere il cielo ben contrastato e allo stesso tempo il prato con i toni originali senza un’evidente separazione netta.

Ora torniamo sul “layer 0” e dal menu “Immagine” -> “Regolazioni” -> “Tonalità/saturazione” modifichiamo la tonalità portandola a 20 e la saturazione a 15 per ottenere dei colori più vivi nella parte inferiore della fotografia.


Nikon D5000, AF-S DX NIKKOR 18-55mm f/3.5-5.6G VR @20mm, f/9.5, 1/180 sec, 200 ISO
Linderhof (Germania), 10 aprile 2010, ore 12.04

Ago 042010
 

Non sempre si ha tempo di studiare a fondo uno scatto, a volte bisogna affidarsi alla fortuna e successivamente a Photoshop. Nella giornata in cui ho fatto questa foto, dal punto di vista delle riprese non ne andava bene una, tra cielo grigio uniforme prima, pioggia, neve e nuvole ad altezza del terreno, non ero riuscito a fare uno scatto decente. Visto che la vacanza era un solo weekend a qualche centinaio di Km. da casa, ero ormai rassegnato a non portare a casa praticamente nessuna foto. Tornando in albergo, cielo inizia ad aprirsi, ma la pioggia (sia pur leggera) non accenna a smettere; per pochi minuti il paesaggio assume dei colori davvero particolari, allora accosto con la macchina e (sempre sotto alla pioggia) faccio qualche scatto veloce… senza accorgermi che stavo sottoesponendo di 1,5 stop  :-(
Ovviamente me ne rendo conto solo la sera riguardando le foto direttamente dalla fotocamera.

Al rientro a casa mi armo di pazienza, devo assolutamente riottenere i colori di quel paesaggio, fortunatamente gli errori di esposizione si possono recuperare anche se la situazione iniziale non era delle migliori.
Lo scatto originale

Inizio a lavorare in Camera Raw raffreddando i colori: da una temperatura di 6450, la porto a 5150, contemporaneamente aumento l’esposizione di 1,2 stop e abbasso in maniera sensibile luminosità e contrasto, ma il risultato non mi convince ancora.

Regolazioni in camera raw

I toni non sono ancora quelli che vedevo e per ottenere un’immagine più simile al reale, inizio a lavorare con i filtri graduati di ACR, prima sottoesponendo fino a 0,9 stop il cielo, poi sovraesponendo fino a 1,2 stop la parte inferiore con il prato e la strada.

Filtri degradanti in camera raw
Filtri degradanti in camera raw

Ora ci siamo quasi: mi manca ancora poco per riavere l’immagine che volevo ritrarre; la ritaglio leggermente per eliminare “l’intruso”  sul lato destro e con con il “quick selection tool” seleziono l’area della strada.

Seleziono la strada

Infine aumento il contrasto dell’area selezionata regolando le curve

regolo le curve

Finalmente sono arrivato al risultato che volevo!!!

Finalmente il risultato finale - Schwangau (Baviera) – 11 aprile 2010, ore 17.34

Nikon D5000, AF-S DX NIKKOR 18-55mm f/3.5-5.6 G VR @18mm, f/22, 1/90 sec. (-1,5 stop) , 400 ISO
+ tutte le elaborazioni sopra descritte
Schwangau (Baviera) – 11 aprile 2010, ore 17.34

Lug 262010
 

Spesso, nella fotografia di paesaggi, ci si trova di fronte a situazioni limite per quanto riguarda la corretta esposizione delle varie aree, non sempre è infatti possibile esporre correttamente il cielo e il resto dell’immagine; solitamente ci si ritrova con zone sotto o sovraesposte.
Per ovviare a questo problema, i professionisti (e gli appassionati evoluti) hanno nel loro corredo i set di filtri graduati, ma se non li avete con voi, potete ovviare in post-produzione con le funzioni messe a disposizione da Adobe Camera Raw.
Nell’esempio che segue vediamo come correggere una foto con condizioni di esposizione “estreme”

file raw non modificato

Nikon D5000, 18mm, f/19, 1/60 sec, 200 ISO

Usando l’esposizione a matrice della mia D5000 il risultato è evidentemente non soddisfacente, l’area inferiore è decisamente sottoesposta.

Apriamo il file in Camera Raw, selezioniamo lo strumenti “Filtri graduati”, a occhio nell’area scura servono almeno due stop in più per vedere meglio i dettagli e andiamo ad impostare tale valore di esposizione (il primo slider in alto).
Dopodiché, ci posizioniamo nell’angolo inferiore destro della nostra immagine e trasciniamo verso l’alto a sinistra.

filtri graduati in camera raw

Aumentiamo ancora l’esposizione di un terzo di stop e otteniamo questo risultato.

il risultato finale

Ovviamente questa foto è ancora lontana dall’essere un buono scatto, negli articoli successivi andremo ad analizzare gli altri aspetti su cui è necessario intervenire.